lunedì 31 ottobre 2016

"The Accountant" di Gavin O'Connor, con Ben Affleck: ambizioso action thriller riuscito a metà

Un ambizioso thriller d’azione, con protagonista un ragazzino autistico, ma genio matematico, che da grande, fa il contabile per tutti, malavita e trafficanti, inclusi, e ha doti nascoste
nell’autodifesa, così come tesori d’arte (un Renoir e un Pollock autentici nella sua roulotte di lusso). Firmato da Gavin O’Connor, noto per “Warrior”, sceneggiato di Bill Dubuque e interpretato da un Ben Affleck stavolta con la stoffa del ruolo, “The Accountant” – presentato in anteprima (in America è uscito il 14 ottobre) nella selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma – funziona dal punto di vista spettacolare nella seconda parte, visto che trascura il ritratto psicologico.
Infatti, si parte dall’infanzia quando, dopo la ‘fuga’ della madre, il padre costringe il fratello e soprattutto lui a un addestramento militare, perché “la diversità prima o poi spaventa”. Anni dopo, Christian Wolff (Affleck) è un super contabile più a proprio agio con i numeri che con le persone. Lavora come contabile freelance, sotto copertura in una cittadina di provincia, per alcune delle organizzazioni più pericolose al mondo, Ma la Treasury Department’s Crime Enforcement
Division, gestita da Ray King (J.K Simmons, premio Oscar per “Whiplash”) inizia a stargli alle costole, mentre Christian inizia a lavorare per un cliente pulito: un’azienda di robotica all’avanguardia in cui un addetto alla contabilità ha scoperto nel bilancio una discrepanza di vari milioni di dollari.
Però non appena Christian comincia a sistemare i conti, avvicinandosi sempre più alla verità, il numero dei cadaveri inizia ad aumentare e scopre che la sua vita e quella della collaboratrice della società (Anna Kendrick) sono in grave pericolo… Ormai sono invischiati in una lotta di poteri, legali e illegali, nell’America dell’evasione fiscale, fra corruzione e frodi, traffici e violenza.
Un film troppo lungo e complicato per chi ama solo l’action movie e troppo superficiale nel disegno dei personaggi, soprattutto per quel che riguarda l’autismo, per gli spettatori che amano l’indagine psicologica, sentimenti ed emozioni. Anche quando il protagonista è un uomo solitario che i sentimenti non li sa esprimere.
Nel cast anche Jon Bernthal (Brax), Jeffrey Tambor (Francis Silverberg), Cynthia Addai Robinson (Maribeth Medina), Jean Smart (Rita Blackburn), Seth Lee (Chris bambino), Robert C. Treveiler (il padre) e John Lithgow (Lamar Black). Il direttore della fotografia è Seamus McGarvey, mentre le musiche sono firmate da Mark Isham, nomination per “In mezzo scorre il fiume” di Robert Redford, e al Golden Globe per “Nell”. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 27 ottobre distribuito da Warner Bros. Pictures Italia

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