giovedì 26 gennaio 2017

Il teatro della vita scorre, solare e vitale, in un tour indimenticabile di emozioni e sentimenti messo in scena da "Les Ogres" di Léa Fehner

Il teatro della vita scorre in un tour indimenticabile di emozioni e sentimenti, gioie e dolori, crudeltà e tenerezza in “Les Ogres” (Gli orchi) opera seconda di Léa Fehner che ci aveva folgorati alla 52.a Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro nel passato giugno, dove – dopo aver vinto i premi Rotterdam (del pubblico), Cabourg (Miglior Film) e Odessa (Menzione Speciale) - ha raddoppiato con quelli del pubblico e della giuria (Premio Lino Miccichè) di studenti di cinema presieduta da Roberto Andò, e vista una seconda volta non solo ci ha travolto ma ancora commosso e divertito con la stessa intensità.
I membri della compagnia Davai Théatre – turbolenta e rumorosa comune di artisti nella quale il lavoro, i legami familiari, l’amore e l’amicizia si mescolano con veemenza, scavalcando i confini tra finzione del palcoscenico e vita reale – vanno di città in città, portandosi dietro una tenda in spalla e il loro spettacolo a tracolla. E mettono in scena Cechov, portando sogno e disordine. Sono degli orchi, dei giganti e ne hanno mangiato di teatro e di chilometri. Però l’imminente arrivo di un bebè e il forzato ritorno di una ex amante faranno riaffiorare delle ferite che sembravano ormai cicatrizzate.
Il film esce ora in sala sostenuto dalla più che giusta motivazione di allora a Pesaro: “Per raccontare con efficacia le molteplici sfumature della vita, che prendono forma nella rappresentazione di un variopinto microcosmo; per la sua narrazione acrobatica e dinamica che avvolge lo spettatore in un girotondo di note, colori ed emozioni; per l'incisività dei dialoghi che restituiscono la malinconia dell'esistenza; per farsi specchio sognante dell'essenza artistica della natura umana”.
Un giudizio che condividiamo – l’opera ricostruisce vita vissuta e arte ‘rivoluzionaria’ - perciò non spaventi il pubblico, non abituato ad un durata di quasi due ore e mezza, perché verrà trascinato nel vortice del teatro dell’esistenza umana, pubblica e privata, e chi ama il cinema delle emozioni - quello vero – se nell’ultima parte, proprio quando la vicenda sfiora il melodramma – come nella vita – il ritmo non è più frenetico perché il film rasenta il capolavoro, visto che “Les Ogres” non è una commedia né un dramma, nemmeno un film romantico né on the road, ma tutto al tempo stesso: un efficace ed equilibrato mix di lacrime e sorrisi, proprio quello più adatto a rappresentare l’esistenza umana universale.
Non a caso nella pellicola – scritta dalla Fehner con Catherine Paillé e Brigitte Sy - prendono parte i genitori dell’autrice (François Fehner e Marion Bouvarel) e la sorella Inés, oltre i figli di entrambe e il marito (Julien Chigot), perché, confessa l’autrice: “Sono cresciuta con il teatro viaggiante, di cui parla il mio film. Negli anni ’90 i miei genitori hanno intrapreso quest’avventura con una dozzina di camper, una tenda, una variegata e stravagante truppa e hanno fatto il giro della Francia con i loro spettacoli”. Quindi, un film solare e vitale in cui prendono parte anche Adèle Haenel (da “The Fighters” a “La ragazza senza nome” dei fratelli Dardenne); la catalana Lola Dueñas, già tra le interpreti dei film di Almodovar e
Marc Barbé. Ora “Les Ogres” è stato candidato (ma purtroppo non ha vinto) nelle categorie Miglior Film, Migliore Regia e Migliore Sceneggiatura assegnati, come i Golden Globes, ai migliori artisti del cinema francese e francofono dai giornalisti stranieri di stanza a Parigi, il 30 gennaio 2017. Nella travolgente colonna sonora di Philippe Cataix, esplode (durante una rissa da saloon) “24 mila baci” di Adriano Celentano che dice: “Niente bugie meravigliose, frasi d’amore appassionate, ma solo baci chiedo a te Ye ye ye ye ye ye ye ye!” José de Arcangelo (4 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 26 gennaio distribuito da Cineclub Internazionale
UNA SALA VIRTUALE Oltre la regolare uscita nelle sale delle città capozona, il film viene offerto agli appassionati di cinema sul portale www.cinemaf.net – dove si possono vedere i film in contemporanea alla loro permanenza nelle sale cinematografiche reali. Ogni mese sono presenti le pellicole appena uscite per soddisfare quel pubblico più attento alle ultimissime novità. C’è anche la possibilità di acquistare una rassegna di sei film all’interno di un percorso tematico; si tratta di un prodotto editoriale esclusivo, corredato da materiale di approfondimento su ciascuna pellicola: interviste ai registi, analisi e spunti interpretativi sull’opera, una rassegna stampa, curiosità e molto altro.
Inoltre, offre il classico noleggio digitale: puoi facilmente scegliere un singolo film e godertelo su computer, tablet o sul tuo televisore di casa attraverso il servizio Chromecast. Niente di più semplice: basta registrarsi, scegliere una modalità di pagamento e godersi il film che sembrava impossibile da trovare. Nel catalogo troverai tutto ciò che ti sei perso al cinema.

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