giovedì 9 marzo 2017

Da Parigi a New York, l'opera seconda di Felicioli & Gagnol "Phantom Boy", un cartoon che continua la tradizione europea in un viaggio attraverso i generi cinematografici

Arriva finalmente nelle sale “Phantom Boy”, il lungometraggio d’animazione firmato a quattro mani da Jean-Loup Felicioli & Alain Gagnol, reduci del successo della loro opera prima “Un gatto a Parigi” (2010), presentato al Festival di Berlino e nomination agli Oscar 2012.
Presentato al 33° Torino Film Festival, nella sezione Festa Mobile, e vincitore del Platinum Grand Prize al 18° Future Film Festival, è sempre un film d’animazione continua la tradizione europea, con un disegno moderno, stilizzato e ancora manuale, che però si affida a generi cinematografici classici, dal noir al fantastico rivisitando luoghi, situazioni e personaggi dei fumetti, non solo di marchio americano.
E dalla Parigi dell’opera prima, Felicioli & Gagnol ci portano a New York, quindi si passa dal ‘polar’ francese al noir americano, con una storia dedicata ai ragazzi che coinvolge anche gli adulti. Infatti, fra i grattacieli della celeberrima metropoli si aggira un misterioso criminale sfigurato che ferisce gravemente Alex, l’ispettore di polizia che era sulle sue tracce. Immobilizzato in ospedale, Alex incontra l’undicenne Leo, affetto di leucemia che ha la capacità di uscire dal proprio corpo come un fantasma. Leo, appassionato di ‘detective stories’, riesce a volare e a passare attraverso i muri e, proprio grazie ai
suoi straordinari poteri, l’ispettore Alex può continuare l’inchiesta, cercando così a fermare il pericoloso gangster che minaccia di distruggere New York con un terribile virus informatico. E nelle loro indagini, vengono affiancati da Mary, volenterosa e testarda giornalista. “Phantom Boy” è anche un cartoon sull’adolescenza e sulla malattia, su passioni e desideri, sogno e realtà, il tutto raccontato con delicatezza e senza pietismo, fra melodramma e favola, avventura e poliziesco, fantasia e realtà.
“Si aggiungono inoltre a questa miscela esplosiva – affermano i registi e sceneggiatori – gli ingredienti classici del cinema dei supereroi, a cui il titolo del film strizza l’occhio. Leo, il protagonista, ha undici anni e si trova ad affrontare una doppia sfida, interiore ed esteriore: contro la sua malattia e contro un pericoloso gangster”. Quindi, “Phantom Boy” – coproduzione franco-belga -, come si addice a ogni cartone animato che si rispetti, unisce l’utile al dilettevole, una riflessione sull’adolescenza e sulla convalescenza, unita al divertimento per tutti.
“Anche se il computer è oramai uno strumento indispensabile – concludono Felicioli & Gagnol -, l’animazione di ‘Phantom Boy’ è disegnata a mano su carta. In questo modo la linea del disegno conserva tutta la sua fragilità e sensibilità. Il lavoro fatto a mano dai disegnatori è dunque ben visibile sullo schermo e questo ci ricorda che i film non sono soltanto prodotti commerciali, ma il risultato del meticoloso lavoro di un gruppo di artisti e tecnici”.
Gli altri personaggi: la talpa, un ladruncolo che è l’informatore di Alex; il commissario brontolone e irascibile; Titì, la sorellina di Leo; il Gigante e il Nervosetto, due complici del gangster; Rufus, il ‘Cagnaccio’ di taglia piccola, ringhioso e molto rumoroso; e la Guest Star, lo Sterminatore, personaggio malefico e beffardo, è il cattivo della storia che Leo racconta ogni sera alla sorellina. Le musiche sono firmate da Serge Besset, che stavolta usa la musica sinfonica e il coro di voci bianche. Il montaggio è di Hervé Guichard. José de Arcangelo
(3 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 9 marzo distribuito da PFA Films Produzione Distribuzione A Roma al Dei Piccoli, Lux, Starplex

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