giovedì 9 marzo 2017

Quando la vita diventa una riuscita commedia è solo "Questione di Karma", firmato Edoardo Falcone, con la nuova coppia De Luigi-Germano

Dopo il successo dell’opera prima “Se Dio vuole”, Edoardo Falcone firma un’altra riuscita commedia con una nuova coppia: “Questione di Karma” con Fabio De Luigi & Elio Germano. Ma è una commedia umana, quasi
surreale, diversa nel panorama del cinema italiano contemporaneo. Più vicina a quella sofisticata dato che privilegia il sorriso e l’ironia, evitando macchiette e grassa comicità. Casomai si tratta i una commedia malinconico-brillante perché punta ai sentimenti riscoperti e/o ritrovati. Sceneggiata dal regista con Marco Martani, racconta la storia di Giacomo (De Luigi), un quarantenne
stravagante e colto, erede di una dinastia di industriali, segnato dall’inspiegabile suicidio del padre quando lui aveva appena quattro anni perciò più che agli interessi dell’azienda di famiglia, preferisce occuparsi delle sue mille passioni, dallo yoga alla zampogna, dal cinema di Ozu alle filosofie orientali, ed è ossessionato dalla reincarnazione. E, quando riesce a rintracciare l’esoterista Ludovico Stern (Philippe Leroy), la sua vita cambia completamente. Sollecitato da Giacomo l’eccentrico studioso afferma che suo padre
si è reincarnato in un certo Mario Pitagora (Germano), un uomo che in realtà è il suo opposto, trattato con indifferenza da moglie e figli, piccolo imprenditore fallito, bisognoso di soldi e ovviamente indebitato con mezzo mondo. Questo incontro, apparentemente assurdo e nato da interessi diversi, cambierà l’esistenza di entrambi, attraverso una inimmaginabile amicizia. Infatti, il gioco degli opposti funziona sempre, anche nella vita quotidiana, perché non solo si attraggono ma spesso si completano.
“Sarebbe bello – dice l’autore nelle note - poter sistemare le cose lasciate in sospeso con una persona che non c’è più. Riannodare i fili della memoria, colmare i vuoti. ‘Questione di Karma’ nasce da quest’idea. Da quel costante senso di perdita che accompagna le nostre vite e con il quali tutti dobbiamo, prima o poi, fare i conti”. Il film di Falcone, senza forzature né costrizioni, invita lo spettatore anche alla riflessione esistenziale, tra equivoci, malintesi e sana ironia. E, se tutto funziona, è ‘Questione di scrittura’,
perché la sceneggiatura è quella su cui poggia un film e fa sì che gli attori diano il meglio di se stessi. Peccato il racconto dalla voce fuori campo di prologo ed epilogo. “Proseguendo il discorso iniziato con ‘Se Dio vuole’ – prosegue il regista -, mi piaceva tornare ad affrontare temi universali. In questo caso: il tempo che passa, la necessità di trasformarsi per continuare a vivere, l’eterno bisogno di amare e sentirsi amati, e molti altri. Il tutto ovviamente senza mai rinunciare all’ironia e alla leggerezza”.
Nell’efficace e affiatato cast: Daniela Virgilio (Serena), Valentina Cenni (Alessandra), Massimo De Lorenzo (Ernesto), Corrado Solari (Antiquario), e con Isabella Ragonese (Ginevra, la sorella), Eros Pagni (Fabrizio, amministratore e patrigno) e Stefania Sandrelli (Caterina, la madre). José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale dal 9 marzo presentato da O1 Distribution

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