giovedì 25 maggio 2017

Remake 'romano' per la commedia sentimentale israeliana omonima "2night" di Ivan Silvestrini con Matilde Gioli e Matteo Martari

E’ nelle sale italiane l’opera seconda “2night” di Ivan Silvestrini – rifacimento italiano del film israeliano - con Matilde Gioli (premiatissima esordiente ne “Il capitale umano”) e Matteo Martari (“La felicità è un sistema complesso”), e l’amichevole partecipazione di Giulio Beranek. Ma è già pronto per l’uscita il successivo film del regista, “Monolith”, presentato in anteprima al Trieste Science + Fiction
Festival. Infatti, “2night” - presentato in anteprima nella sezione Panorama di “Alice nella Città”, nell’ambito della Festa del Cinema 2016, e al MovieMav di Manila -, era pronto da due anni perché girato nel 2015. Una
commedia sentimentale contemporanea (doveva uscire per San Valentino) ovvero un ‘dramedy’ in bilico fra Eric Rohmer (“La mia notte con Maud”, senza discorsi filosofici, ma non solo) e il Richard Linklater della trilogia “Prima dell’alba”, “Prima del tramonto” e “Before Midnight”, 1995-2013) e, se non è proprio originale, respira non solo l’atmosfera notturna di una Roma quasi inedita ma anche l’animo dei trentenni di oggi, coetanei del regista. Sabato notte a Roma. Due giovani sconosciuti si incontrano e si piacciono in discoteca. Nelle loro
intenzioni solo sesso, come tante altre volte. Ma c’è il traffico del sabato sera, e spostandosi in macchina verso casa di lei, la conversazione si dilunga e passa attraverso diversi stati emotivi. All’inizio diffidente pian piano diventa provocatorio, spregiudicato finché le maschere cadono, scoprendo un’intimità che li costringerà a cambiare il loro programma. E, forse, la loro esistenza. Tratto dal soggetto originale di Roi Werner e Yaron Brovinsky, adattato per l’Italia da Antonio Manca, Antonella Lattanzi e Marco Daniele, il film è pressoché tutto ambientato in esterni, anzi in macchina,
dentro e furoi, perché come ha dichiarato Silvestrini “è un mezzo con cui ci relazioniamo tutti, uno strumento di avventura e pericolo”. E, se “2night” non uguaglia i riferimenti alti, si mantiene sui livelli dell’originale, anzi in questo caso Roma – al contrario di Tel Aviv diventa la terza protagonista, offrendo al film un’atmosfera quasi magica. E, dal punto di vista visivo (inquadrature e riprese), non ha niente da invidiare ai classici del genere “una coppia in un’intera notte”. Unica pecca, forse e come al solito, sono i dialoghi non sempre azzeccate e verosimili.
“2night” è stata per me – scrive l’autore nelle note - l’occasione di raccontare con cruda delicatezza i pensieri, i dubbi e le paure dei trentenni occidentali di oggi. Una donna e un uomo moderni che in una notte, che sembra quasi una vita intera, abbandonano le maschere e giocano la partita dei loro destini. Una donna che non ha paura del desiderio e vive la sessualità liberamente, e un uomo che di fronte a quella che è quasi un’incarnazione delle sue fantasie, si trova privato del suo ruolo e non sa dove mettere le mani. Ci sono due persone e c’è la mia città, Roma, che diventa rappresentazione materica del loro tortuoso ma inarrestabile avvicinamento”.
“L’architettura ha il suo ordine, rigido per quanto movimentato, e in questo scenario si muovono le due figure irregolari e liquide dei protagonisti, in un inseguimento continuo che cerca di bruciare tutte le tappe in una sola notte… e la città li sta a guardare. Entrando in quella macchina con i due protagonisti diventiamo spettatori invisibili di un’intimità, possiamo ritrovarci nell’uno o nell’altra e chiederci perché e cosa ci fa sentire coinvolti nell’avventura di questa notte, l’avventura di 2night”. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 25 maggio distribuito da Bolero Film

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