mercoledì 10 maggio 2017

"Tutto quello che vuoi" di Francesco Bruni racconta con delicatezza il rapporto tra un anziano poeta (Giuliano Montaldo) e un giovane d'oggi, tra ritorno al passato e malattia

La nuova commedia - alla sua terza regia - dello sceneggiatore Francesco Bruni “Tutto quello che vuoi”, affronta temi seri e dolorosi, ma lo fa in raro equilibrio fra ironia e delicatezza, sorrisi ed emozioni. Tutto anche grazie al grande e infaticabile Giuliano Montaldo che torna a recitare e da protagonista, dopo una lunga e gloriosa carriera di regista, anzi di un autore che da oltre cinquant’anni ci regala - tra cinema e tivù - anche dei capolavori.
Il ventiduenne Alessandro (Andrea Carpenzano), trasteverino ignorante e turbolento, è costretto controvoglia a fare l’accompagnatore pomeridiano di un ottantacinquenne poeta dimenticato, Giorgio (grande Montaldo). E, col passare dei giorni, dalla mente un po’ smarrita dell’anziano ed elegante poeta (colpito dal morbo di Alzheimer) e dai suoi versi (ne scrive di enigmatici anche sui muri di casa) affiora progressivamente un ricordo del suo passato remoto: indizi di una vera e propria caccia al tesoro.
Ma contemporaneamente si instaura tra giovane e anziano una sorta di rapporto nonno-nipote e/o saggio-allievo, e insieme si avventurano in un viaggio – a cui si aggiungono gli amici del ragazzo -alla scoperta di quella ricchezza nascosta e di quella celata nei loro cuori. Tra passato e presente, sogno (ad occhi aperti) e (dura) realtà, fumate e partite di calcio (finte), passeggiate e viaggio, Alessandro scoprirà che il vero tesoro sono i sentimenti, i rapporti e l’affetto che, oggi, non si trovano sicuramente sulla rete.
Una storia in parte autobiografica (il padre dell’autore è stato colpito dalla stessa malattia) e liberamente ispirata al romanzo “Poco più di niente” di Cosimo Calamini, che non tutti accettano venga affrontata con ‘leggerezza’ ma che - secondo noi - può servire a superare solo in parte il dolore o ad elaborare il lutto, come crediamo sia servito allo sceneggiatore-regista che ha messo in risalto i momenti meno dolorosi che, del resto, tutti conosciamo.
“Ma l’aspetto più interessante – ricorda Bruni – era la progressiva regressione verso il passato: nella sua mente prendevano corpo persone e vicende dimenticate, la cui ‘presenza’ dava luogo a rivelazioni impreviste ed anche sconcertanti. L’episodio centrale di questo film – quello relativo alla fuga al seguito dei militari americani, ed al ‘regalo’ da loro ricevuto – è per l’appunto uno di questi, a cui mio padre aveva accennato in passato, ma che non aveva mai raccontato con la dovizia di particolari concessigli dalla malattia”.
Nel cast anche Arturo Bruni (Riccardo), figlio dell’autore; Emanuele Propizio (Tommi), Donatella Finocchiaro (Claudia, madre di Riccardo), Antonio Gerardi (Stefano), Raffaella Lebboroni (signora Laura), moglie del regista; Andrea Lehotska (Regina), Riccardo Vitiello (Leo) e Carolina Pavone (Zoe). “Tutto quello che vuoi” – presentato in anteprima al BIF&St – Bari International Film Festival – vanta la fotografia di Arnaldo Catinari, il montaggio di Cecilia Zanuso e le musiche di Carlo Virzì. José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane dall’11 maggio presentato da O1 Distribution in 200 copie

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