mercoledì 24 gennaio 2018

Tornano gli Arteteca ovvero Monica Lima & Enzo Iuppariello in una gradevole commedia, "Finalmente sposi", diretta da Lello Arena

Lello Arena torna alla regia, a quasi trent’anni di “Chiari di luna”, per la seconda commedia cinematografica della coppia Arteteca (Monica Lima & Enzo Iuppariello), “Vita, Cuore, Battito”, secondo al box office per alcune settimane. “Finalmente sposi” è un piacevole divertimento – soprattutto per i fan del bizzarro duo lanciato dal televisivo “Made in Sud” – mai volgare e talvolta surreale, nonostante prenda spunto dall’attualità, fra precariato e sogni, matrimonio e migrazione.
Enzo e Monica, dopo un breve momento di popolarità guadagnato con un reality show, decidono di sposarsi, anzi Monica decide di sposarsi, Enzo fino a quel momento era totalmente preso dalla sua discutibile carriera di allenatore di calcio giovanile. Monica sogna, come ogni ragazza, un matrimonio perfetto. Tutto dev’essere speciale, ma spesso le cose speciali sono quelle più costose. Lei decide tutto: l’abito da sposa, il ristorante, le bomboniere, il viaggio di nozze, l’arredamento per la casa. Enzo, dopo un’analisi accurata del bilancio familiare, valuta che, con i dovuti sacrifici, entro cinque anni riusciranno a pagare tutti i debiti contratti con il finanziamento
che dovranno richiedere. In più a pochi giorni dal matrimonio, Enzo e Monica scoprono che il centro commerciale dove lavorano a breve chiuderà. Monica non ne vuole sapere nulla, e la brutta notizia non deve rovinare il giorno più bello della sua vita. Ma finiti i festeggiamenti i neo sposini, anziché partire per il viaggio di nozze a Miami, si vedono irrimediabilmente costretti a prendere un pullman con destinazione Wolfsburg dove troveranno Ciro, cugino di Enzo – sposato con una severa e fredda donna tedesca -, che li aiuterà a cercare una stabilità e un futuro che la loro amata città non gli può assicurare.
Quindi, “Finalmente sposi” è una gradevole commedia – sceneggiata da Nando Mormone e (anche soggetto) e Ciro Cerruti -, in bilico fra comicità e sentimenti, per passare un’ora e mezza nel segno di una comicità, di un linguaggio e di una tecnica che cercano di sfruttare nuove tecnologie e nuovi modi di comunicazione. “Agli schemi classici del racconto – scrive, infatti, Arena nelle note - in fase di preparazione e di ripresa, ho aggiunto tutta una quantità di elementi che si riferiscono, per esempio, al mondo della PNL, la programmazione neo linguistica, alcune inquadrature seguono alcuni pattern tipici dell’induzione ipnotica o della comunicazione subliminale, la direzione degli attori è stata studiata secondo canoni precisi derivanti dai segni
percepiti, in maniera diretta e senza filtri logici, dal pubblico proprio perché parte dei criteri della comunicazione non verbale. Credo sia questa una delle nuove frontiere di ricerca nel settore. Raccontare con più precisione, servendosi di nuovi mezzi espressivi che, come si fa con una musica o con un movimento della macchina da presa, definiscono il piano emotivo di una scena”. Nel film recitano anche Sergio Friscia, Ciro Cerruti, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Rosaria D’Urso e l’amichevole partecipazione di Paolo Caiazzo. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 25 gennaio distribuito da Keyfilms – Lucky Red

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